Confraternita Santa Maria Goretti – Parrocchia San Ferdinando di Bari
Restauro del Manichino Vestito di Santa Filomena
L’oggetto dell’intervento di restauro ha riguardato una scultura lignea rappresentante Santa Filomena.
Si tratta di un manichino vestito, posizionato su un seggio in legno con seduta in tessuto con probabile datazione nel XVIII secolo da autore ignoto.
Lo stato di conservazione dell’opera era molto critico e si presentava con:
- Deformazioni del tessuto di fondo e dei ricami del vestito;
- Consunzioni, lacerazioni e strappi nel senso di trama nella gonna e nel corpetto;
- Slegature e perdita di filati metallici e di porzioni di decorazioni;
- Fori di spilli, cuciture varie e rammendi di diversa tipologia;
- Lacune di piccolo e medio formato nei calzari e sul retro e davanti della confezione dell’abito.
L’intervento di restauro ha privilegiato l’autenticità dell’opera, le caratteristiche storico-artistiche, materiche, superando gli ostacoli che le critiche condizioni di conservazione ponevano ed ha seguito le seguenti fasi:
- Documentazione fotografica dei particolari dell’opera e dello stato di degrado;
- Smontaggio delle vesti dal simulacro e saggi di pulitura meccanica ad aria;
- Pulitura per via chimica in acqua e tensioattivo neutro della sotto veste, della frangia e della superficie policroma del manichino;
- Pulitura mediante idratazione a vapore freddo e tampone di acqua distillata della parrucca;
- Rimessa in forma mediante vaporizzazione e umidificazione delle deformazioni delle deformazioni del tessuto di fondo dell’abito;
- Rimozione di alcuni interventi di manutenzione che versavano in cattivo stato;
- Stabilizzazione e consolidamento ad ago dei degradi e delle lacune mediante applicazione di supporti in tinta;
- Consolidamento strutturale dei galloni in filato metallico presenti nel corpetto e nella sottoveste e dei ricami in filato metallico con punti di fermatura quanto più simili alla tecnica originale;
- Rimontaggio dell’abito sul simulacro con la sostituzione di vecchie ed obsolete chiusure della confezione di ganci metallici con nastri e piccoli velcri in tinta.
Il contributo di Fondazione Puglia per questo progetto di restauro è stato di euro 10.000,00 ed ha permesso di riportare una scultura molto particolare a nuovo splendore.