Fondazione Puglia scende in campo per l’Emergenza Covid-19.
In questo momento di grande impegno e difficoltà è intervenuta per fronteggiare l’emergenza Covid-19 sostenendo iniziative sia a livello locale che nazionale.
Con riferimento all’ambito di operatività territoriale, rappresentato dall’intera Regione Puglia, Fondazione Puglia ha mobilitato risorse economiche proprie per fornire una immediata risposta alla sanità locale, versando 200 mila euro, a favore del Fondo istituito dalla Regione Puglia e gestito dalla Sezione Protezione Civile, per l’acquisto di attrezzature mediche e presidi sanitari.
Fondazione Puglia devolve 200.000 euro alle Caritas Diocesane Pugliesi
Continua l’impegno di Fondazione Puglia per le famiglie in difficoltà, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria ma anche socio-economica. A tal fine sono stati versati 200.000 euro in favore delle Caritas Diocesane pugliesi per l’emergenza alimentare. Tale importo sarà utilizzato per l’acquisto e la distribuzione di buoni spesa.
A questi interventi territoriali si affianca l’iniziativa attivata dall’Acri (l’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria) a livello nazionale cui ha aderito anche Fondazione Puglia.
Comunicato Stampa EMERGENZA CORONAVIRUS LE FONDAZIONI STANZIANO 40 MILIONI DI EURO Le risorse serviranno per supportare l’assistenza sanitaria e sostenere le organizzazioni del Terzo settore, grazie a un fondo di garanzia dedicato Roma, 18 marzo 2020. Di fronte all’emergenza Coronavirus, le Fondazioni di origine bancaria si sono subito mobilitate sui loro territori, fornendo una prima risposta alle diverse esigenze locali, tanto delle autorità sanitarie per garantire l’assistenza medica alle persone contagiate, quanto di quelle realtà economiche e culturali messe a dura prova dalle necessarie misure di contenimento del contagio. Inoltre, oggi, come avvenuto in altre situazioni di emergenza che il Paese ha dovuto affrontare negli ultimi anni (i terremoti dell’Aquila, dell’Emilia Romagna, del Centro Italia, l’alluvione in Sardegna, l’acqua alta a Venezia), anche per la pandemia da Coronavirus Acri ha stabilito di avviare un intervento di sistema delle Fondazioni di origine bancaria, mediante il Fondo Nazionale Iniziative Comuni. Come in passato l’intervento è ispirato a due criteri: l’orizzonte temporale non guarda solo all’immediato, ma anche al post-emergenza, e i destinatari dell’intervento, che sono quelli con i quali le Fondazioni hanno stretti e consolidati rapporti di partnership e collaborazione. Il Comitato esecutivo di Acri, riunito oggi in videoconferenza, ha deliberato l’attivazione di un Fondo di garanzia rotativo a sostegno delle esigenze finanziarie delle organizzazioni di Terzo settore. Con una dotazione iniziale di 5 milioni di euro, grazie a un effetto di leva finanziaria, il Fondo permetterà l’erogazione di alcune decine di milioni di euro di finanziamenti (rimborsabili in massimo 18 mesi), portando così liquidità a migliaia di organizzazioni. Per aumentare la capacità del Fondo di garanzia, potranno poi aggiungersi ulteriori contribuzioni volontarie da parte di singole Fondazioni. Inoltre, data la fragilità dei soggetti destinatari, al Fondo di garanzia si affiancherà un Fondo di copertura di 500mila euro, che consentirà di abbattere, sino ad esaurimento, gli oneri finanziari del primo ciclo di erogazione del plafond. L’erogazione dei finanziamenti avverrà mediante il sistema bancario. Acri coordinerà l’operazione sul piano dell’interlocuzione con le rappresentanze del Terzo settore, della sottoscrizione degli accordi con gli istituti di credito, del richiamo dei contributi accantonati dalle Fondazioni, del monitoraggio dell’iniziativa e della rendicontazione periodica. Tale intervento nasce dalla consapevolezza che, se per il mondo delle imprese il Governo sta mettendo a punto misure straordinarie di contenimento degli effetti collaterali dell’emergenza sanitaria, per il mondo del Terzo settore, in particolare dell’associazionismo, non sembrano disponibili misure adeguate a garantirne la continuità. Le realtà del Terzo settore, infatti, oltre a subire le conseguenze dell’interruzione dell’attività, scontano una strutturale debolezza e fragilità dal punto di vista finanziario, che si accentua in questa fase che le vede impegnate nel concorrere a fronteggiare i disagi sociali delle fasce più deboli della popolazione, limitandone le possibilità di resilienza. Queste realtà, se non adeguatamente supportate sul piano finanziario, rischiano di subire contraccolpi che ne minano alle fondamenta le possibilità di sopravvivenza. A questo intervento di sistema, si affiancano le iniziative già attivate sui territori dalle singole Fondazioni di origine bancaria, che per contrastare l’emergenza Covid-19, hanno stanziato complessivamente oltre 35 milioni di euro. |